Leasing e factoring differenze
Leasing e Factoring sono due importanti strumenti a disposizione di aziende e professionisti che consentono rispettivamente di utilizzare beni non di proprietà e di ottenere servizi connessi alla cessione di uno o più crediti. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche di leasing e factoring.
Dal punto di vista giuridico il leasing è un contratto atipico, poiché non rientra nelle tipologie previste dalla nostra legislazione. Si tratta infatti di una scrittura che prevede la cessione di un bene strumentale da parte dell’azienda proprietaria ad un’altra. Per usufruire del bene, l’azienda cliente dovrà corrispondere un certo numero di canoni periodici.
Allo scadere del contratto, l’azienda locataria può decidere se riscattare il bene, pagando il valore residuo e acquistandone quindi la proprietà, oppure restituirlo. Il principale vantaggio di sottoscrivere un leasing è la possibilità di ottenere il bene senza dover corrisponderne l’intero prezzo. Allo stesso tempo, rateizzando il canone, l’impresa può organizzare accuratamente le proprie spese.
Leasing strumentale: operativo e finanziario
Le rate sono generalmente a cadenza mensile o trimestrale e il contratto di leasing può durare dai 2 ai 30 anni, a seconda della vita del bene oggetto della locazione. Il leasing si distingue generalmente in operativo e finanziario. Nel primo caso il contratto, stipulato tra il produttore del bene e l’azienda che lo utilizzerà, consente al locatario di disporre del bene senza ricorrere al capitale di debito, pagando i canoni mensili previsti.
Alla scadenza del contratto è possibile rinnovare il leasing, attraverso una revisione del canone o sostituendo il bene. Il leasing operativo però non è solo un’operazione di finanziamento. La ditta produttrice infatti concede il bene in locazione allo scopo di ricavarne un vantaggio commerciale, poiché vendendo i suoi prodotti aumenta la quota di mercato e quindi incrementa di valore.
Leasing finanziario invece prevede un contratto stipulato tra tre parti: la società di leasing, il produttore del bene e l’utilizzatore del bene. Applicabile sia a beni mobili che immobili, questo tipo di finanziamento prevede che la società di leasing si occupi dell’acquisto del bene su richiesta dell’utilizzatore. I rischi relativi al finanziamento e alla manutenzione sono a carico dell’impresa fruitrice.
Factoring e cessione del credito: come usarlo e quali sono le tipologie
Il factoring è un contratto che consente ad un imprenditore di trasferire i propri crediti commerciali a un altro soggetto economico, che prende appunto il nome di factor. Il factor, che può essere una banca o una società specializzata nel settore, provvede alla riscossione dei crediti e garantisce il buon esito dell’operazione, dietro il pagamento di commissioni, costi di gestione e interessi sui crediti.
Si tratta quindi di un’operazione di cessione dei crediti che coinvolge soggetti: il creditore, il debitore e il factor. Il primo cede i crediti al factor, che li gestisce dietro compenso a sua volta si impegna ad offrire determinati servizi concordati in sede di contratto (dalla tenuta della contabilità alla garanzia sui crediti ceduti). Il debitore invece, che non può opporsi al contratto di factoring, si limita a rimborsare il debito al factor.
Esistono varie tipologie di factoring, tra le quali ricordiamo: conventional factoring, maturity factoring e full factoring. Il conventional factoring (o cashing receivable factoring) prevede l’accredito immediato, da parte della società di factoring, delle somme cedute. In questo modo l’impresa cliente può utilizzare tali crediti per finanziarie nuovi progetti o semplicemente far fronte a spese di gestione e manutenzione dell’azienda.
Nel maturity factoring l’accredito degli importi ceduti avviene alla naturale scadenza dei crediti, ossia solo dopo che il debitore ha pagato il facto. In questo caso quindi non vi è alcun tipo di anticipo o finanziamento per l’impresa, ma solo l’offerta di servizi da parte del factor. Il full factoring invece è di fatto l’intera gestione del credito da parte del factor, che se ne occupa da momento in cui gli viene affidato fino alla fase di riscossione.
È bene precisare infine che il creditore può cedere al factor i crediti in due modi: pro solvendo, e pro soluto. Il factoring pro solvendo prevede che in caso di insolvenza del debitore il rischio sia totalmente a carico dell’impresa decente.
A fronte di un eventuale inadempimento, il factor che ha versato degli anticipi al creditore potrà chiedere indietro le somme. Il pro soluto è l’opposto. Il rischio di insolvenza è a carico del factor che anche in caso di anticipi non potrà chiedere nulla all’impresa cliente.